venerdì 20 dicembre 2013

LA TORRE INTERATTIVA


L'installazione coinvolge i visitatori in un'esperienza conoscitiva che attraverso l'impiego dei cinque sensi suddivisi per piano (olfatto, udito, vista, gusto, tatto) offre una sintesi tra le tante possibili esperienze che la città propone.

Docente: Arch. Olindo Merone
Tutor: Matteo Frongia


5 commenti:

  1. Prima di tutto vorrei dire che mi pare interessante immaginare, come avete fatto, che anche i più importanti monumenti possano accogliere installazioni temporanee, anche di un certo impatto. Il fatto che spesso gli interventi che vediamo sul patrimonio architettonico siano fallimentari non è un buon motivo per rinunciare a progettare.
    E la scelta di lavorare sui 5 sensi mette al centro del progetto l’essere umano e le sue capacità percettive, così come l’adozione di modalità comunicative interattive stimola il coinvolgimento fisico e sensoriale, oltre che culturale delle persone. Che le tecnologie siano utili, belle e comode per comunicare in maniera nuova e sorprendente!
    Il semplice allineamento in verticale e l’analoga dimensione delle diverse installazioni è un sufficiente grado di coordinamento che tiene insieme le varie idee e le diverse soluzioni progettuali, tutte interessanti. Ma se devo indicare le mie preferenze direi che il gusto e la vista sono le soluzioni che mi appaiono più stimolanti, oltre che meglio rappresentate

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  2. Enrica Puggioni - Assessore alla Cultura - Comune di Cagliari

    Le mie parole di commento non saranno tecniche o, meglio, non potrebbero aggiungere niente sul piano della stretta analisi progettuale. Però credo fermamente che il processo di valorizzazione del patrimonio culturale debba necessariamente passare, soprattutto in una città come Cagliari teatro antico di incontri e ibridazioni, da innesti contemporanei.L'ambizioso obiettivo delle politiche culturali e non da ultimo in parte anche del progetto di candidatura di Cagliari come capitale Europea della cultura è proprio quello di programmare la città su base culturale rendendola un grande laboratorio di sperimentazione e ibridazione dei linguaggi dell'arte , della scienza e della tecnologia. Programmare una città su base culturale vuol dire anche innovare il ruolo dei beni e degli spazi culturali, pensandoli come punti di irradiazione, punti di snodo per itinerari "abitati" capaci di sostituire al concetto di mera fruizione quello di coinvolgimento attivo della cittadinanza. Programmare una città su base culturale vuol dire anche saper accettare una sfida: quella offerta dai processi di rilettura e riscrittura inesausta delle trame urbane. In tal senso, il progetto "La torre interattiva" offre nuove chiavi di lettura, nuovi possibili modi per abitare i luoghi e per sentirli finalmente come beni comuni. La torre è da percorrere, vivire e rivivere un po' come se fosse una parodia del famoso giardino che l'Adone di Marino percorreva nel Rinascimento. Dove ci porterà percorrerli tutti? A me piace pensare che in questo caso sarebbe solo conoscere, riconoscere e riconoscersi. E anche pensare che lo sradicamento della nostra contemporaneità non sarà infinito se sapremo progettarci a partire dalla riscoperta condivisa di trame intrecciate. Sulla carta, sui blog e soprattutto con gli altri.

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  3. Barbara Argiolas - Assessore al Turismo - Comune di Cagliari

    Condivido l’idea generale e nello specifico l’impiego dei cinque sensi quale approccio alla promozione turistica della città o del territorio trovo però, di contro, poco coerente il racconto che unisce le singole installazioni. Mi piace pensare che i suoni, i cibi e le esperienze promosse possano ricondurre alla specificità di Cagliari e pertanto selezionano materiali, viste e suoni propri della città e del suo hinterland.
    Le premesse del laboratorio in effetti circoscrivono il tema della torre quale porta di accesso alla città di Cagliari attraverso i vari piani/esperienza in realtà però conducono il visitatore in maniera disordinata attraverso materiali, suoni, emozioni appartenenti talvolta a Cagliari talvolta alla Regione Sardegna. Pertanto ci sarebbe da chiarire il percorso che si intende promuovere ed il tema, città o regione, sul quel si vuole condurre il visitatore.

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  4. L'apertura di uno spazio simbolico come quello della Torre con una nuova interfaccia percettiva può innescare un processo di preparazione ad una nuova fruizione dello spazio urbano coinvolgendo attivamente il visitatore in una dinamica attiva. I cinque sensi che diventano esperienziali offrono la possibilità di stratificare per layers percettivi memorie e racconti del genius loci cagliaritano in modo da introdurre dinamiche di scoperta del territorio. le installazioni offrono degli spunti interessanti ma come già ha detto la Argiolas bisognerebbe approfondire l'albero dei contenuti e la relativa medializzazione di essi con una chiara umanizzazione ed integrazione delle tecnologie.

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  5. Davide Pisu - Urban Center Cagliari8 gennaio 2014 alle ore 11:42

    Ci sembra estremamente interessante la possibilità di interagire con monumenti ed in generale con elementi facenti parte della sfera pubblica urbana per dotarli di installazioni temporanee che possano A. promuovere un utilizzo dello spazio pubblico particolare rispetto alla consuetudine assestata da parte dei cittadini, seppur limitatamente (in buona parte lo SP urbano a Cagliari è utilizzato come luogo di parcheggio. Quello che rimane raramente ha una finalizzazione se non per iniziativa di commercianti, con tutte le polemiche che ha sempre comportato.) B. essere attrattori di agenti che quello spazio, altrimenti, non lo visiterebbero.

    Condividiamo le considerazioni espresse dall'ass. Argiolas e dal Prof. Sanjust.

    Riteniamo una pecca del progetto non prevedere una propagazione dello stesso anche lungo porzioni di strada o spazi più prettamente accessibili al pubblico, anche se la visione delle "viscere" della torre è piuttosto stimolante in relazione all'installazione.

    Siamo convinti che la direzione verso la quale lavorare sia proprio quella di una utilizzazione quanto più massiccia dello spazio pubblico per attività umane, perché sia il luogo di costituzione della civitas, qui, a Cagliari, ora.

    Grazie per il contributo, la condivisione e l'invito

    Davide Pisu - Urban Center Cagliari

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