venerdì 20 dicembre 2013

PIANO PRIMO - TATTO - CON-TATTO - SILVIO BARABINO


PROSPETTO
PIANTA


La prima esperienza permette di scoprire i materiali impiegati nella costruzione della torre, mettendo in evidenza le caratteristiche, le lavorazioni, le sfumature  della pietra forte di Cagliari noto anche come calcare bianco di Bonaria, non a caso e stata scelta questa feritoia che traguarda proprio quella zona. L’istallaziona simula gli effetti che gli agenti fisici hanno sul materiale, è prevista una lampada riscaldante che simula l’effetto del sole e del calore, la macchina del vento che leviga la pietra mentre un nebulizzatore simula l’acqua che dilava la superfice.



L’elemento centrale permette di scoprire i materiali impiegati nella costruzione della porta come il legno e il ferro arruginito. Vista l’impossibilita di toccare direttamente la porta si è pensato di costruire la struttura dell’elemento centrale in legno dove sono state ricavate delle ferritoie che permettono di traguardare la porta, le feritoie hanno una con struttura in ferro nelle quali  è integrato un supporto multimediale video e audio che ci racconta l’utilizzo della porta, la sua storia, il funzionamento e il rumore durante le manovre di apertura e chiusura.


La seconda  esperienza è ubicata nella nicchia più grande dove la ferritoia ci permette la vista del mare e del porto, in questo caso si è pensato ad un esperienza di tipo storico-temporale dove vengono riprodotte su un supporto trasparente delle immagini storiche del porto




3 commenti:

  1. arch. Stefano Montinari - Soprintendenza BAPSAE Ca e Or30 dicembre 2013 alle ore 01:32

    L'inserimento di un video con foto storiche sul Porto di Cagliari mi pare fuori luogo, trattandosi del piano del tatto (materiali costitutivi della torre).
    arch. Stefano Montinari - Soprintendenza BAPSAE Ca e Or

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  2. Concordo con l'osservazione dell'arch. Montinari. Se invece l'esperienza si estendesse all'idea di Cagliari "porta" della Sardegna - di cui dico meglio in un commento sull'udito - i materiali potrebbero non essere solo quelli della torre, ma si potrebbe pensare a graniti, lane, etc. etc.

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  3. Crediamo che l’esperienza tattile debba passare attraverso i materiali utilizzati che dovrebbero ricoprire l’interezza dello spazio d’installazione al fine di garantire un’esperienza continua, sia a livello emotivo che spaziale. L’installazione dovrebbe avvolge l’interezza del piano e delle superfici, un continum materico tra suolo, muri e soffitti che porta il visitatore alla curiosità, all’interazione e a una diversificazione dell’esperia tattile.
    I materiali che potrebbero essere usati non devono essere necessariamente gli stessi della costruzione, perchè già presenti, quindi già di per se installazione tattile permanente.
    I materiali dovrebbero aiutare a una maggiore esperienza con il preesistente.
    La lettura che si potrebbe dare dell’esistente potrebbe essere “hardmaterial”, i materiali “aggiunti” potrebbero essere “softmaterial”, quasi in contrasto. Se vogliamo estremizzare questo concetto potremmo pensare come detto da Stefano asili, della lana di pecora [questo ci permettere di usare materiali locali e di riciclo] che è posata su tutto il pavimento, cosi il visitatore quando entra nello spazio, ha subito un esperienza con un materiale in contrasto con l’esistente che lo porta subito in una dimensione tattile dell’installazione.
    Un riferimento sicuramente interessante è l’installazione di Aiweiwei alle Tate di Londra, dove l’artista decide di coprire il l’interezza del pavimento con dei semi, che porta il visitatore incuriosito a interagire con questi ed aver un esperienza tattile completa. , http://theartlife.com.au/2011/postcard-from-london/.
    http://www.youtube.com/watch?v=m7UcuYiaDJ0

    Un’altra pista potrebbe essere quella di riempire completamente lo spazio e attraversarlo cosi come nell'installazione di Soto, esposta nella primavera scorsa al Pompidou di Parigi.
    http://www.youtube.com/watch?v=LJwXvQv0UeA
    http://www.evous.fr/local/cache-vignettes/L650xH463/650soto-a8112.gif

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